Il coniglio si allontanò per esplorare
tutto ciò che lo circondava: era meravigliato e allo stesso
tempo spaventato dai rumori, che
seppur innocui, per lui erano del tutto sconosciuti.
All'improvviso lo colpì un suono,
l'unico suono che , però, non lo spaventò : cra....cra ...
Si incamminò verso la fonte di
provenienza del suono e vide un essere che saltellava nell'acqua di
uno stagno : era una piccola rana dalla
pelle viscida, pallida con macchie scure che lo stava
guardando con i suoi grandi rotondi e
sporgenti occhi .
Gli si avvicinò guardando le orecchie e
allungò la sua lunga lingua prensile; il coniglio
abbassò le lunghe appendici appena in
tempo per schivare la lingua che comunque era interessata a
una mosca che ronzava sopra la la sua
testa .
Il coniglio si allontanò più veloce
che poteva , nascondendosi dietro un cespuglio di bacche,
tremando di paura. Frattanto un
pappagallo,affamato, vide il cespuglio di bacche che sembravano
molto invitanti e si lanciò, in
picchiata, per farsene una scorpacciata. Era un agile pennuto, dalle
piume variopinte, il becco adunco e gli
occhi infossati di un bel verde brillante; le sue ali erano
flessuose e le zampe robuste erano
fornite di lunghi artigli ricurvi.
Beccando qua e là ,colpì la testa
del povero coniglio, sempre più intimorito.
-Ahi!......Ahi! La mia povera testa !–
disse mentre indietreggiava - . Perchè mi fai questo? Che cosa
ho fatto?
Il pappagallo mortificato rispose :
- Scusa, scusami tanto... volevo soltanto farmi uno spuntino; non sapevo che ci fossequalcuno lì dietro. -
- Non ti avvicinare, -disse il coniglio – la mia povera testa ha già un bernoccolo, quello bastae avanza !
- Stai tranquillo, coniglio –
replicò il pappagallo- non ti farò ancora del male .
- Dici a me, coniglio? Che cos'è ? E
poi , che cosa vuol dire "male"?
- Ma dove è cresciuto questo coniglio,
non sa proprio niente, come farà a sopravvivere qui ? Gli
devo dare una mano! Ma prima devo fare
amicizia con lui sennò non potrò avvicinarmi neanche un
po'(pensò il piccolo uccello
variopinto).
- Ciao, io sono Squitto il pappagallo
più intelligente del mondo, appena scappato dallo zoo...
- Io sono un particolare uccello e puoi chiamarmi Squitto;lo zoo, invece, è un luogo in cuitutte le specie di animali sono rinchiusi in recinti più o meno grandi, stressati dalle visitedegli umani, soprattutto dai loro cuccioli, che li tormentano con continue richieste e offertedi cibo..
- Pappagallo... cos'è? E zoo?
Il coniglio, sempre più rassicurato,
replicò:
- Ah.. credo di aver capito, più o meno come il posto da cui sono fuggito io: uno stanzonepieno di gabbie strette, in cui vivevano animali simili a me, molto infelici che
frequentemente sparivano ..
Venivano alimentati da un essere a due zampe cattivo e proprio
mentre veniva a darci da mangiare si
dimenticò di chiudere la mia gabbia, così io scappai
promettendo ai miei genitori che sarei
tornato a liberarli. Sfortunatamente, corri corri,non
sapevo più dove mi trovassi: tutto
intorno a me è diverso da cosa conoscevo....
Venivo chiamato GABBIA 51.
Considerato che il coniglietto era
"digiuno" di troppe cose, il pappagallo pensò di dargli
qualche lezione, come avevano fatto altri con lui.. Iniziò con
elencare le cose più vicine a lui ed il nome di
altri animali: quelli amici e quelli
nemici...Mano a mano che i giorni passavano aumentavano le
conoscenze del piccolo quadrupede e si
rafforzava l'amicizia tra i due animali, tanto che
Squitto battezzò l'amico Gerry!
Un giorno, Squitto andò a svegliare
Jerry,per fare colazione, ma scoprì che lui era già sveglio da un
pezzo, e per di più stava piangendo:
-Jerry, perchè stai piangendo?
Il coniglio rispose :
-Sono tanto triste , mi mancano i miei
genitori!.Non so come farne a meno!Voglio andare a
liberarli,immediatamente!
Squitto lo informò:
-No! Non puoi andare all'allevamento
di conigli, c'è un leone scappato dal circo che blocca la
strada! E' stressato ed irascibile per le frustate che gli venivano
date dal domatore per fargli fare acrobazie assurde e innaturali. Ora
vaga libero, ma è ancora segnato da ciò che ha subito e non ci si
può avvicinare.Però se vuoi ti aiuto io, ho già un piano
perfetto: ti costruirò un percorso a ostacoli esattamente
delle misure dell'habitat di Tom, il leone, , così se riuscirai
a superarlo con un salto, potrai superare anche lui e, nello stesso
tempo, potrai sviluppare la tua agilità.
Jerry si allenò giorno e notte e
alla fine riuscì nell'impresa!
All'alba del giorno successivo
partì............. .Una volta davanti a Tom si presentò:
- Ciao, io sono Jerry devo passare
da qui!
Il leone, minaccioso, rispose:
- Non oltrepasserai mai il mio territorio!
- Lo vedremo presto!- replicò il coniglietto
Dicendo questo, fece un salto
altissimo tanto da superare Tom che, però, non si diede per per
vinto e cominciò ad inseguirlo. Il coniglio, furbescamente, iniziò
a saltare in circolo intorno a lui che, per la "confusione"
che aveva dentro la testa, svenne.
Jerry corse più veloce che poteva per
raggiungere l'allevamento di conigli dove erano rinchiusi i
suoi genitori .
Mentre il piccolo roditore
distraeva l'allevatore, Squitto gli sottrasse le chiavi con il
suo robusto becco e prontamente liberò dalla gabbia i
genitori del coniglietto e... vissero per sempre nel bosco
"liberi e contenti" a contatto con la natura.
1 commento:
bravissimi!!!
i genitori di leonardo t.
Posta un commento