lunedì 14 dicembre 2015

ANTARTIDE: VITA ALLA BASE


Buon giorno maestre  ed alunni, 

oggi vi voglio parlare un po' della nostra base. 
La maggior parte di noi siamo dei tecnici, abbiamo i meccanici, il fabbro, l'elettricista, il cuoco. 

Come dice il grande Totò: "Con la pancia piena si lavora meglio", ed il nostro cuoco ci fa stare sempre con la pancia piena. È molto bravo, prepara dei piatti da leccarsi i baffi e poi fa certi dolci... come sono buoni, pensate un giorno ha fatto anche il babà. 








L'elettricista è anche il responsabile della base, si chiama Tito, mentre l'amministratore e magazziniere è Alex; sa tutto: se ci serve qualcosa basta parlare con lui.  

Gillù è il tecnico delle comunicazioni, si occupa dei computer e delle radio che servono per parlare tra di noi. 

JB cioè Jean Battist  è il fabbro ed anche il più giovane, appena 24 anni.

Nico è il responsabile dell'organizzazione della grande traversa, poi abbiamo una Dottoressa - se ci ammaliamo - e durante la traversa anche lei guida i trattori, ed un Psicologo che si occupa della comunicazione tra di noi. Per adesso non c'è stato bisogno, siamo tutti grandi, nessuno ha litigato con l'altro, perciò a volte il dottore psicologo viene a dare una mano a noi meccanici. 

Da poco è arrivata anche una glaciologa ed una dottoressa inglese dell'ESA la quale è un anno che sta qui. 

I meccanici che sono stati meno volte in Antartide la maggior parte del tempo lo passano a sistemare i trattori, mentre la restante parte preparano i container da portare a Concordia. 

Alla fine tutti facciamo un po' di tutto, ci aiutiamo l'uno con l'altro quando c'è la necessità. Quando abbiamo bisogno di un supporto di altri elettricisti o un idraulico, come dicono i francesi, qui arrivano dalla capitale cioè, da DUMOND D'URVILLE  che si trova a circa 5 km da qui. 

A Prud Homme gli spazi sono molto piccoli e non abbiamo tanto svago, io a volte la sera mi metto a fare qualche flessione e delle trazioni per mantenermi in allenamento in quanto non c'è una palestra, mentre nella capitale ed a Concordia sì, anche se piccole. 

Lavoriamo dalle 08:00 di mattina fino alle 19:00 la sera con la  pausa alle 10:00, 12:00 e 16:00. 

Arrivata la sera, cena,  ci si lava un po' - non troppo, altrimenti rischiamo di consumarci troppo - e rispondiamo a qualche email, quando sono meno stanco riesco anche a vedermi un film che ho sul mio computer. 

Viviamo 4 persone in un modulo abitativo che ha la stessa grandezza di un container, con termosifoni,  due scrivanie,  4 sedie, due letti a castello con due cassettoni sotto (uno per ogni posto letto) e tre armadietti piccoli.  

Abbiamo lo stretto necessario nel nostro alloggio, il resto del materiale nei borsoni in un ripostiglio, altrimenti in camera non entriamo noi. 

I posti letti hanno delle tendine per avere un po' di buio se qualcuno vuole andare a dormire prima, dunque in camera non si fa confusione.  E se voglio vedermi un film, con le cuffie.  E se non ci sono i francesi, insieme a Mirko, l'altro ragazzo italiano, lo guardiamo senza. 

Vi domandate: "Ma lavoriamo sopra un continente di ghiaccio, l'acqua dove la prendiamo?" Semplice: abbiamo un contenitore grandissimo dove dentro, diciamo,  c'è un termosifone che buttandoci la neve  la fa sciogliere ed ecco l'acqua per vivere tutti i giorni, ma non si può bere. 

L'acqua  per bere viene fatta nello stesso modo, solo che passa attraverso un potabilizzatore. 

Per la corrente abbiamo un motore grande che si chiama gruppo elettrogeno che produce corrente in abbondanza. 

Dovete sapere:  per l'immondizia che produciamo viene fatta  la raccolta differenziata e viene spedita in Australia, solo la carta la bruciamo sul posto.


La cisterna dell'acqua  e lo scavatore che ci svuota la neve dentro:




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